Grey’s Anatomy 16 – C’eravamo tanto amati

La sedicesima stagione di Grey’s Anatomy ritorna il 26 Settembre sul canale generalista ABC.

Ora, io sono sicuro che Ellen Pompeo (alias Meredith Grey nella serie) stia pensando di fondare una banca tutta sua visto il quantitativo stratosferico di dollaroni che percepisce a episodio -circa 560.000, per un totale di venti milioni a stagione- ma mi permetterà di avanzare un dubbio: abbiamo ancora bisogno di Grey’s Anatomy?

Tengo a specificare un concetto prima di proseguire: io sono un fan storico di Grey’s Anatomy. Quando Meredith era ancora una matricola con evidenti problemi psicologici e intratteneva relazioni poco professionali con il Dottor Stranamore, io stavo per cominciare il liceo con dizionari di latino e greco che pesavano più della mia dignità morale.

È stato amore a prima vista

Grey's Anatomy
Prima stagione

L’ho amata. Dico davvero. Ho amato questa serie tv come Sailor Moon ha amato Milord: appassionatamente, incoscientemente, illegalmente. Mi accompagna ormai da anni in maniera piena e costante e, in qualche modo, le sono grato. Perché le prime stagioni hanno saputo regalarmi emozioni raffinate e profonde. Gli attori, i dialoghi, le canzoni in sottofondo (consegnerei personalmente un Oscar a chi se ne occupa da tutti questi anni) sono il cuore pulsante di questa serie. Al primo episodio della prima stagione ero già innamorato di un amore ingenuo, perso, totalizzante. E i primi anni sono stati bellissimi, non fraintendetemi: Emmys, Golden Globes vari, milioni di telespettatori incollati allo schermo per capire chi avrebbe fatto sesso con chi durante un intervento di neurochirurgia sperimentale mai performato prima in tutto il mondo.

Qualcosa si è rotto però a partire dalla decima stagione

Ci siamo voluti bene, tanto. Ma poi qualcosa si è spezzato. Dalla decima stagione circa, complici gli abbandoni al cast di Katherine Heigle (Izzie Stevens), T.R. Knight (George O’Malley) e della eccezionale Sandra Oh (Cristina Yang), la mia relazione con Grey’s Anatomy ha subito una forte battuta di arresto. Da quel momento, infatti, ho continuato a guardare gli episodi con lo stesso entusiasmo con il quale i giornalisti di Studio Aperto ci ricordano di non esporci al sole nei pomeriggi di Agosto e di non morire disidratati al centro di una qualche piazza soleggiata. Livello noia: alto, pericolosamente alto.

Ecco le rivelazioni sul primo episodio della nuova stagione

In questi ultimi giorni Kim Raver, l’attrice che interpreta la cardiochirurga Teddy Altman, ha rilasciato un’intervista in cui ha rivelato che nel primo episodio della sedicesima stagione (sì, ripeto se non fosse chiaro: s-e-d-i-c-e-s-i-m-a) sembrerà di “fare un giro in una montagna russa” in riferimento al fatto che sarà un concentrato di emozioni uniche e imprevedibili. Ora, considerando le ultime stagioni alle quali abbiamo assistito, ho il timore che a salire sulle montagne russe saranno più i nostri genitali che i nostri cuori.

Ma insomma, c’è qualche probabilità che questa nuova stagione sia migliore?

Non voglio essere indisponente o eccessivamente cinico: quando ci si è amati così tanto bisogna darsi la possibilità di rimediare agli errori fatti in passato. Che sia la volta buona che Grey’s Anatomy risorga dalle memorabili ceneri di un passato ormai lontano? Non si sa. Nel frattempo io, però, non mi faccio illusioni e ricomincio a guardarla dalla prima stagione su Amazon: si sa, quando una storia d’amore è agli sgoccioli, l’unica cosa che riesce ancora a reggerla in piedi sono i bei ricordi.

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Guarda le foto in anteprima della nuova stagione di Grey’s Anatomy http://www.serialcrush.com/wordpress/greys-anatomy-ecco-le-prime-foto-dal-set-della-stagione-16/

About Giuseppe Di Liberto

Siciliano, 28 anni, serie tv addicted. Mi piacciono gli attori onesti e appassionati, quelli così intensi da convincerti del ruolo che stanno interpretando. E mi piacciono le parole, quelle piene e significanti, quelle capaci di creare un intero universo in cui sentirsi, inequivocabilmente, a casa. Perché, in fondo, è questo che ricerchiamo: un posto in cui non trattenere il sospiro e sentirci, sempre, noi stessi.

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